Case con tetto in legno Roma

Case con tetto in legno Roma  e pacchetti di copertura: come realizzarli nel modo corretto  in questi anni ci siamo imbattuti in moltissime case con tetti in legno, di varie forme, con vari schemi strutturali

 

 

 

e soprattutto con i più diversi materiali e stratigrafie. molti di loro funzionano bene e svolgono il loro compito senza disturbare i loro proprietari, alcuni richiedono una manutenzione continua, altri sono stati rifatti poco tempo dopo essere stati costruiti e pochi sono una spina nel fianco per i loro proprietari. ma cosa fa la differenza tra tutti questi tetti in legno? nel panorama del mercato italiano di costruttori di strutture in legno è difficile trovare due ditte che eseguono un tetto allo stesso modo .l’estrema frammentazione delle aziende e di conseguenza l’alta competitività del settore hanno portato le aziende a diversificare in maniera estrema anche elementi che dovrebbero essere relativamente standard per questioni tecniche .

è il caso dei pacchetti di copertura in cui compaiono i materiali più svariati: lana di roccia, fibra di legno, fibra di vetro, eps, xps uniti ad un utilizzo dei freni e delle guaine che a volte appare alquanto fantasioso. eppure il funzionamento di un tetto in legno dovrebbe essere un concetto ormai acquisito, la fisica tecnica ne ha spiegato il funzionamento e gli anni di test effettuati sul campo hanno confermato le ipotesi teoriche. milioni di tetti di case in legno nel mondo funzionano in modo corretto e soddisfacente, ma nonostante questo ci arrivano segnalazioni di tetti che richiedono una continua manutenzione, che soffrono di attacchi di insetti e piccoli animali, o che presentano macchie di umidità e addirittura muffa. come realizzare un pacchetto di copertura “a regola d’arte”?

con questo articolo vogliamo molto semplicemente spiegare come deve essere fatto un pacchetto di copertura a regola d’arte e quali sono gli elementi che non possono assolutamente mancare, spiegandone i motivi. ogni altra aggiunta o variazione che viene proposta dall’azienda va valutata con calma, perché nella maggior parte dei casi saranno migliorie atte ad innalzare la prestazione della copertura, ma in alcuni casi ci potrebbero essere gravi passi falsi anche se sulle prime sembrano buone idee. tetto traspirante o inclinato a falde  il caso più frequente è la realizzazione del tetto inclinato a falde, ossia un tetto traspirante .quando è possibile, è bene che sia traspirante, ed abbia cioè la capacità di favorire la fuoriuscita di vapore acqueo dagli ambienti interni verso l’esterno, in modo da garantire un tasso di umidità interno adeguato per il comfort delle persone e la salubrità dell’ambiente in effetti il tetto non ha solo la funzione di ripararci dalla pioggia e dal freddo, ma ci permette anche di avere un buon comfort termico allontanando l’eccesso di vapore.

si tratta del freno vapore, necessario per regolare la quantità di vapore che passa attraverso la copertura. prima abbiamo detto che è necessario che il vapore fuoriesca dal tetto, ma il freno vapore è importante perché permette all’isolante di non saturare in particolari momenti (come il bagno pieno di vapore dopo la doccia) fino a condensare in gocce d’acqua. il freno vapore dunque è indispensabile per la durata del tetto e viene identificato da un parametro chiamato permeabilità al vapore. il freno va scelto proprio in funzione di questo parametro (la potremmo vedere anche come la trama di un setaccio, più è larga e più umidità passa) in funzione dell’isolante da proteggere.

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